Il P8 ha le stesse linee di carena della sua antenata non pieghevole Dinghy Mirror, progetto inglese del 1962. Sviluppato per la Scuola di Vela nel Mare del Nord, le qualità di questa barca l’hanno fatta apprezzare e diffondere in decine di migliaia di esemplari in tutto il mondo. Finanche in Paesi dove il mare è l’oceano, come Australia, Canada, Sudafrica, Nuoca Zelanda.

La “prua a specchio” è stata una soluzione cara ai progettisti anglosassoni di quel periodo e fu adottata per molti modelli. Tra questi il più famoso è stato l’Optimist (progetto di Clark del 1956). Sapete qual’è la barca scelta dalla World Sailing per avviare all’agonismo i giovani velisti di tutto il mondo? L’inossidabile Optimist, che resiste, sempre uguale, ancora dopo 60 anni, per regatare ovunque, in eventi spettacolari di altissimo livello, anche in oceano.

Queste sono referenze indiscutibili. La prua a specchio funziona e non teme nessun mare. Per questo il P8 vi mostrerà le sue qualità marine proprio con moto ondoso accentuato, a tutto vantaggio della sicurezza.